|
Problemi
di vista
Dr.
Mario V. Cigada, Oculista
|
Di
primo acchito può sembrare improbabile una correlazione fra denti
e occhi, ma ricerche effettuate dimostrano il contrario. Un esempio
classico è la capacità di accomodamento, ovvero la minima distanza
di messa a fuoco di una matita. Fate questo semplice test. In posizione
eretta, con i piedi in posizione per voi comoda provate a vedere
quanto riuscite ad avvicinare la matita al vostro naso senza far
sdoppiare l'immagine e misurate la distanza fra naso e matita. Poi
convergete il più possibile i piedi l'uno verso l'altro in modo
da metterli in posizione per voi molto fastidiosa e riprovate: molti
noteranno che non potranno avvicinare la matita come prima!
|
|
|
La
contrazione muscolare anomala degli arti inferiori si è ripercossa
per collegamento fra catene muscolari, fino ai muscoli oculari impedendone
il normale funzionamento. In questi pazienti si può sospettare un
affaticamento dei muscoli oculari indotto da alterazioni posturali
|
|
I
muscoli oculari
|
|
|
|
Si
è visto che l'affaticamento alla visione e le forie, ovvero i
piccoli strabismi compensati, risentono molto di tali contrazioni
che possono benissimo essere indotte dal combaciamento dentale.
Se
a ciò si aggiungoni i cosiddetti "torcicolli oculari" ossia atteggiamenti
inclinati e/o ruotati del capo indotti dagli strabismi, ecco che
il quadro si complica, ma soprattutto interagisce con i settori
vicini, a.d esempio i denti e le cefalee
|
|
Torcicollo
da strabismo oculare
|
|
Gli
occhi e la postura
Cosa c'entrano gli
occhi con la postura?
C'entrano perché anche attraverso la vista il nostro cervello sa
cosa è dritto e cosa è storto, e quindi quanto siamo dritti e quando
siamo storti. In particolare il cervello confronta le informazioni
visive che vengono dagli occhi con le informazioni che arrivano
dai muscoli degli occhi, quindi quello che vediamo e la direzione
del nostro sguardo. Queste informazioni, insieme a quelle che provengono
da altre parti del corpo (muscoli, articolazioni, denti, orecchie,
solo per citare le principali) servono appunto al cervello per capire
quanto siamo dritti e quanto siamo storti e quindi, se necessario,
mettere in atto delle manovre per correggere la postura. E' evidente
quindi come sia importante controllare anche gli occhi quando siamo
in presenza di una patologia posturale.
Come si fa?
Si fa una visita con un oculista o un ortottista che controllerà
anche la situazione dei muscoli degli occhi e, soprattutto il loro
rapporto con la postura.
Serve sempre fare un controllo visuo-posturale?
No, solo se il medico che sta valutando il nostro problema posturale
avrà il sospetto che gli occhi possano avere un ruolo nella patologia.
E come fa a capirlo?
Con un test molto semplice: valuterà la nostra postura ad occhi
aperti e ad occhi chiusi: normalmente la postura ad occhi chiusi
peggiora, se dovesse migliorare si può sospettare che siamo in presenza
di un problema del sistema visivo. In altre parole gli occhi, anziché
migliorare il nostro assetto posturale lo disturbano.
|
|
|
E
chi porta gli occhiali?
Deve
dirlo al medico che sta studiando la sua patologia posturale (e
portare gli occhiali quando va a farsi visitare!). In questo modo
sarà possibile effettuare la visita con e senza occhiali e valutare
se questi ultimi possano condizionare il problema della postura.
E se c'è qualcosa che non va?
Allora l'oculista valuterà una eventuale modifica della correzione
degli occhiali o, magari, ci consiglierà di fare qualche esercizio
di ortottica: un po' di ginnastica per i muscoli degli occhi. Tutto
qui.
|
|
Movimenti
oculari
|
|
|