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Le sindromi posturali
Correlazione tra problemi gnatologici e postura
Mauro Lastrico T.d R.

Premesse:
1) L'atm è un'articolazione convessa-concava e concava-convessa tra condilo dellla mandibola, menisco e osso temporale.
2) I muscoli agenti sull'articolazione, detti masticatori, sono massetere, temporale, pterigoideo interno ed esterno
3) Questi muscoli hanno il compito sia di stabilizzare l'articolazione che di serrare i denti (chiudere la bocca)
4) Questi muscoli pur essendo monoarticolari possono interagire con tutti gli altri muscoli corporei. Le leggi fisiche sui sistemi complessi hanno dimostrato che quando vi sono più forze che agiscono su un sistema (i muscoli sullo scheletro) queste forze sono solidali e interagenti tra loro.
5) Per postura (corretta) si intende una corretta successione articolare scheletrica indipendentemente dalla posizione del corpo nello spazio.

Fisiologia della deglutizione
La deglutizione è un movimento involontario che avviene varie volte al minuto, per poterla permettere i muscoli masticatori entrano in contrazione facendo entrare i denti a contatto. Se la dentatura è correttamente e fisiologicamente posizionata i muscoli masticatori agiscono con eguale intensità utilizzando la minima forza necessaria. La serratura dei denti avverrà in modo da non influenzare altri distretti corporei cioè in modo fisiologico. Non si determinerà quindi nessuna correlazione tra atm e postura.

Connessione tra atm e postura
Fisiologicamente non dovrebbe esserci connessione tra atm e postura, se però la dentatura è posizionata patologicamente questa connessione avrà luogo. Gli eventi più comunemente riscontrabili sono tre:
a) differenza di lunghezza tra i denti (pre-contatto)
b) eccessivo spazio libero
c) diminuzione o assenza dello spazio libero
Differenza di lunghezza tra i denti (pre-contatto)
Nel caso in cui in un arcata dentaria vi siano dei denti troppo corti o lunghi, durante il movimento di chiusura della bocca i muscoli masticatori agiranno in maniera asimmetrica (destra-sinistra) e con intensità superiore a quella fisiologicamente necessaria. La prima conseguenza sarà che il condilo del temporale del lato dei denti "corti" per permetterne il contatto, dovrà posizionarsi oltre la posizione fisiologica verso la fossa mandibolare. La mandibola avrà così un movimento torsivo. Poiché all'interno della fossa mandibolare vi sono molti recettori, questo evento può scatenare sintomatologie dolorose per lo più localizzate all'atm, all'orecchio, al capo. Per quanto esposto al punto 4 delle premesse, inoltre, l'attivazione muscolare asimmetrica ed in eccesso di intensità, determinerà il coinvolgimento degli altri distretti muscolari a partire dai muscoli del collo. L'eccessiva intensità o tensione muscolare non sarà cioè limitata ai soli muscoli masticatori e quindi altre articolazioni subiranno le conseguenze delle forze muscolari traenti, le vertebre cervicali perderanno la loro posizione simmetrica, si potrà elevare una spalla e se, il processo durerà nel tempo, produrre una serie complessa di alterazioni scheletriche. Si avrà cioè un'alterazione della postura corporea.
Eccessivo spazio libero
In condizione di riposo, cioè con i muscoli masticatori rilassati, i denti non dovrebbero essere a contatto ma presentare uno "spazio libero" di circa 2 millimetri. Questa è la condizione ritenuta di riposo e fisiologica dai centri cerebrali. Nel caso in cui lo spazio libero sia eccessivo ad esempio per denti complessivamente "troppo corti", per mantenere uno spazio libero corretto i muscoli masticatori dovrebbero essere perennemente in tensione. Per ovviare a questo sforzo continuo, il sistema muscolare ed in particolare i muscoli posti al davanti della colonna cervicale, prendendo punto fisso sulla terza vertebra toracica spostano l'intero capo in avanti. In questo modo le arcate dentarie si avvicinano scaricando il lavoro dei muscoli masticatori. Portare il capo in avanti però significa anche spostare il baricentro corporeo. Per evitare la perdita dell'equilibrio i distretti muscolari sottostanti dovranno attivarsi modificando l'andamento dell'intera sinusoide vertebrale accentuando o diminuendo le fisiologiche lordosi modificando conseguentemente la verticalità dei segmenti corporei. Anche in questo caso si avrà come conseguenza un'alterazione posturale.
Diminuzione o assenza dello spazio libero
E' il problema opposto a quello visto precedentemente. In questo caso si attiveranno i muscoli posti posteriormente alla colonna cervicale in modo da arretrare il capo. In questo modo le arcate dentarie si distanziano scaricando il lavoro dei muscoli ioidei. Nuovamente il baricentro del corpo subirà uno spostamento stavolta posteriore e nuovamente i muscoli sottostanti dovranno attivarsi per il mantenimento dell'equilibrio agendo sull'intera colonna vertebrale alterando la verticalità dei segmenti corporei.
La conseguenza sarà un'alterazione posturale.

Tutti gli squilibri posturali visti potranno a loro volta generare l'insorgenza di patologie ortopediche (scoliosi, lombalgie, cervicalgie, ecc) che potremmo definire secondarie ad un primario coinvolgimento patologico dell'apparato boccale. Connessione tra postura e atm I meccanismi visti possono agire anche al contrario, potrebbe ciè verificarsi il caso in cui uno squilibrio muscolare proveniente da altri distretti corporei determini per i meccanismi di interconnessione muscolare problemi all'atm. L'apparato muscolare come sistema complesso può andare incontro a degli accorciamenti primari (insiti nel sistema) o secondari (causati dal malfunzionamento di altre strutture). In entrambi i casi si assisterà nel tempo ad una problematica di tipo posturale.

Connessione tra postura e atm
I meccanismi visti possono agire anche al contrario, potrebbe ciè verificarsi il caso in cui uno squilibrio muscolare proveniente da altri distretti corporei determini per i meccanismi di interconnessione muscolare problemi all'atm. L'apparato muscolare come sistema complesso può andare incontro a degli accorciamenti primari (insiti nel sistema) o secondari (causati dal malfunzionamento di altre strutture). In entrambi i casi si assisterà nel tempo ad una problematica di tipo posturale.
La diagnosi
La postura è un problema complesso e multifattoriale, sono cioè tanti gli apparati che possono alterarla (apparato masticatorio, visivo, uditivo, neurologico, muscolo-scheletrico ecc) compreso il vissuto emozionale. E' compito del posturologo porre diagnosi differenziale collaborando con i vari specialisti per una risoluzione causale oltre che sintomatologica del problema in esame. Nel caso specifico dell'atm che, percentualmente, è una delle articolazioni maggiormente implicate negli squilibri posturali, la collaborazione tra dentista-posturologo e fisioterapista-posturologo è necessaria sia nell'esecuzione dei test di diagnostica differenziale sia successivamente nell'impostazione dell'iter terapeutico più appropriato.
Tipica catena discendente di contrazione muscolare a partenza dalla masticazione
(Cignetti)

Autotest
Alcuni sintomi possono essere l'indice di problemi scheletrico-posturali derivanti dall'atm:

  • dolore alle orecchie (in assenza di problemi otorinici)
  • rumori articolari e difficoltà nell'aprire e/o chiudere la bocca
  • cefalea
  • cervicobrachialgie
  • dolori lombari e/o dorsali (con capo anteposto o retroposto)

In presenza di uno più sintomi sopra citati, è sempre consigliabile una visita posturologica.

Trattamento
Qualora la diagnosi differenziale evidenzi un problema posturale derivante dall'atm, il primo intervento dovrà essere quello del dentista con l'utilizzo di un byte o di un ortotico. Questi strumenti (mobili) posizionati preferibilmente nell'arcata dentaria inferiore, hanno il compito di ottenere un corretto contatto dentale per una corretta deglutizione e conseguentemente un corretto posizionamento dell' articolazione temporo-mandibolare. In un secondo tempo, quando il sistema si sarà stabilizzato, si verificherà l'oppurtunità di agire stabilmente sui denti.
Tra il byte e l'ortotico è da preferirsi quest'ultimo per la sua precisione e per la sua caratteristica di riprodurre la dentatura ottimale.
Per poter utilizzare questo mezzo è però indispensabile da parte del dentista l'uso del chinesiografo, strumento complesso che permette di modellare l'ortotico rispettando le linee fisiologiche.
Durante il periodo di trattamento con l'apparecchio mobile, si dovrà inoltre valutare l'opportunità di affiancare un trattamento fisioterapico mirato a risolvere l'accorciamento muscolare residuo stabilizzatosi.
Quando, invece, la diagnosi differenziale evidenzia un problema all'atm conseguente ad un squilibrio posturale, il lavoro iniziale sarà quello del fisioterapista-posturologo il quale dovrà riequilibrare in allungamento le forze muscolari agenti sullo scheletro in modo da riottenere il posizionamento fisiologico di tutte le articolazioni.
Le tecniche principalmente utilizzate allo scopo sono il Metodo Mézières, la RPG ed il Rolfing. Solo successivamente, quando l'apparato muscolo-scheletrico sarà sufficientemente stabilizzato, si potrà valutare l'opportunità dell'intervento del dentista con i mezzi sopra citati.
 

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